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I costi per la gestione edilizia hanno raggiunto il loro picco massimo

Ultimo aggiornamento: 24. April 2025

In un anno, i prezzi delle costru­zioni sono aumentati dell’8,2%. Lo dimostra l’indice dei prezzi delle costru­zioni per il mese di ottobre 2022, pubblicato il 19 dicembre dall’Uf­ficio federale di stati­stica (UST). Rispetto all’ultima pubbli­ca­zione relativa a questi dati semestrali (aprile 2022), l’aumento è stato del 3,2%. In questo articolo tratteremo le motiva­zioni che hanno spinto all’aumento dei costi e le varia­zioni che subiranno in futuro.

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Il picco dei prezzi dei materiali sembra essere stato superato

Il costo dei materiali da costru­zione rappre­senta una quota signi­fi­cativa del costo totale di un edificio.Secondo le stati­stiche sul valore aggiunto dell’Uf­ficio federale di stati­stica (UST), circa il 45% della spesa è rappre­sentato da materiali e beni. Recen­te­mente si è osservato un appiat­ti­mento della dinamica dei costi negli indici dei prezzi dei materiali, pubblicati mensil­mente dalla Confe­renza di coordi­na­mento degli enti edilizi e immobi­liari dei costruttori pubblici (KBOB) in colla­bo­ra­zione con l’UST. Nel novembre 2022, i prezzi dei materiali erano superiori del 6,4% rispetto allo stesso mese dell’anno prece­dente; tuttavia, rispetto al picco del maggio 2022, i prezzi sono diminuiti del 5,5%. In questo contesto, sono stati soprat­tutto i prezzi dell’ac­ciaio a correggere signi­fi­ca­ti­va­mente al ribasso rispetto al livello molto elevato della prima metà dell’anno. Le inter­ru­zioni della catena di approv­vi­gio­na­mento potrebbero essere parzial­mente risolte e l’allen­ta­mento della politica di zero-Covid  della Cina dovrebbe alleg­gerire la situa­zione in futuro.

L’aumento dei prezzi dell’e­nergia è per ora rallentato

Rispetto all’anno prece­dente, i prezzi dell’e­nergia e dei carbu­ranti sono aumentati del 18,6% nel novembre 2022, secondo l’indice nazionale dei prezzi al consumo (CPI). Questo aumento è consi­de­revole. Sebbene di recente l’aumento dei prezzi dell’e­nergia abbia subito un certo rallen­ta­mento, gli sviluppi futuri sono incerti Ad esempio, un inverno parti­co­lar­mente freddo porte­rebbe a un esauri­mento relati­va­mente rapido delle scorte di gas, con conse­guente pressione al rialzo dei prezzi. Inoltre, i prezzi ammini­strati dell’e­let­tricità per i clienti privati sono più alti nel 2023 rispetto all’anno in corso.

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Costi salariali in aumento

I costi salariali sono destinati ad aumentare nel prossimo anno. Anche se la loro fluttua­zione è meno forte di quella dei prezzi dei materiali, si può ipotizzare che nel 2023 questi ultimi avranno un effetto notevole sull’au­mento dei prezzi delle costru­zioni.. Da un lato, i salari aumen­te­ranno a causa dell’at­tuale infla­zione, dall’altro, la forza lavoro si trova attual­mente in una buona posizione negoziale nelle tornate salariali, dovuta alla carenza di personale. Il nuovo accordo salariale nazionale (LMV) tra i costruttori e i sindacati ha portato a un aumento dei salari edili pari a 150 franchi svizzeri al mese (soggetto all’ap­pro­va­zione dell’as­semblea dei delegati dell’as­so­cia­zione dei costruttori).

L’eco­nomia frena l’aumento dei prezzi delle costru­zioni

Un altro fattore deter­mi­nante per gli aumenti attuali e futuri dei prezzi delle costru­zioni è la situa­zione economica. Attual­mente, i consu­matori e  le società non sono molto ottimisti sul futuro. In passato, la crescita del prodotto interno lordo e dei prezzi delle costru­zioni si sono tipica­mente mossi in una direzione simile. La nebulosità delle prospettive econo­miche potrebbe quindi frenare i prezzi delle costru­zioni. Tanto più che anche i volumi corretti per i prezzi nel settore delle costru­zioni si stanno svilup­pando con cautela. A causa dell’au­mento dei tassi di interesse, degli elevati prezzi di costru­zione e delle stroz­zature nell’of­ferta, Wüest Partner prevede un calo delle nuove costru­zioni dopo l’ade­gua­mento all’in­fla­zione. La situa­zione è diversa per le conver­sioni e le ristrut­tu­ra­zioni. Questi aumen­te­ranno grazie ai miglio­ra­menti energetici. Inoltre, è probabile che le imprese edili generino un’ul­te­riore crescita delle vendite grazie all’au­mento dei prezzi.

Conclu­sione

In sintesi, le attese per il 2023 sono più o meno in linea con gli sviluppi emersi negli ultimi sei mesi. Quindi: 

  • I salari aumen­te­ranno notevol­mente nel 2023.
  • I prezzi dei materiali hanno superato il loro picco, il che sugge­risce una norma­liz­za­zione dei prezzi delle costru­zioni.
  • Mentre i prezzi del petrolio si sono ridotti rispetto al loro picco, i prezzi dell’e­let­tricità aumen­te­ranno nel prossimo anno.
  • I produttori chiedono un aumento dei prezzi di listino per i loro prodotti.
  • Il rallen­ta­mento dell’e­co­nomia e i bassi volumi di nuove costru­zioni stanno frenando i prezzi dell’e­di­lizia.

Su questa base, per il prossimo anno preve­diamo un’in­fla­zione dei prezzi delle costru­zioni pari al 4,5%.

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