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Rifiuto della revisione della legge sul CO2

Ultimo aggiornamento: 24. April 2025

Effetti sul mercato immobi­liare

L’elet­torato svizzero ha respinto la revisione totale della legge sul CO2. La legge rivista sul CO2 aveva essen­zial­mente previsto la regola­men­ta­zione degli obiettivi di riduzione delle emissioni dal 2022 al 2030. Oltre agli obiettivi di flotta per nuovi veicoli, alla compen­sa­zione del CO₂ per diesel e benzina e ad un’imposta sui biglietti aerei, la legge prevedeva anche misure che avrebbero avuto un impatto sul parco immobi­liare svizzero. Queste inclu­devano contributi di incen­ti­va­zione più alti su olio combu­stibile, gas e carbone, così come restri­zioni sull’in­stal­la­zione di sistemi di riscal­da­mento che bruciano combu­stibili fossili. Inoltre, un fondo per il clima sarebbe stato creato per sostenere il programma dei cantoni di rinnovo degli edifici, accanto ad altri programmi ancora.

Quali regola­men­ta­zioni sono ora rilevanti?

Con la bocciatura della legge sul C02, i cantoni assumono una posizione più impor­tante. Sono respon­sabili dell’at­tua­zione delle misure energe­tiche nel settore edile ed armonizzano le loro regola­men­ta­zioni attra­verso il «Modello di prescri­zioni energe­tiche dei Cantoni» (MoPEC). Si tratta del pacchetto di norme energe­tiche modello del settore, sviluppato congiun­ta­mente dai cantoni.

Una nuova edifi­ca­zione costruita secondo il MoPEC 2014 consumerà ancora ca. 3.5 litri di equiva­lente di gasolio, mentre gli edifici ristrut­turati in modo estensivo ca. 8 litri. Le speci­fiche di consumo sono state ridotte di oltre il 75 per cento dal 1975.

La bocciatura della legge sul CO2 porterà ad un calo delle attività di rinnovo?

Nonostante la bocciatura della legge sul CO2, non si può pensare che le attività di rinnovo del parco immobi­liare svizzero diminui­scano. A causa del ciclo di vita avanzato di molti edifici, delle condi­zioni di finan­zia­mento attraenti e della domanda stabile degli utenti (special­mente nelle aree urbane), è persino probabile che le attività di ristrut­tu­ra­zione aumentino. Inoltre, il MoPEC porrà dei requisiti più severi sui sistemi di riscal­da­mento e la sosti­tu­zione di una caldaia sarà soggetta ad appro­va­zione. Attual­mente, il rinnovo è più frequente nelle città che altrove. I tassi di rinnovo nei centri urbani sono legger­mente superiori alla media svizzera. Questa attività legger­mente più intensa è correlata all’alta domanda di alloggi e a prezzi d’affitto superiori alla media. Ciono­no­stante, l’effettiva necessità di rinnovo è proba­bil­mente il motore maggiore delle ristrut­tu­ra­zioni.