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Cosa costruire dove in realtà non è possibile?

15. Luglio 2022

Cosa costruire dove in realtà non è possibile?

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In Svizzera, i capisaldi della pianificazione territoriale includono la suddivisione tra aree edificabili e non edificabili, puntando a limitare il più possibile l’attività edilizia. Quanto è chiaro in linea teorica, è tuttavia complicato e controverso nella pratica. Per anni, la politica ha dovuto affrontare il problema  ma ora sembra essere in procinto di prendere nuove decisioni. Allo stato attuale è lecito aspettarsi regole relativamente flessibili e differenze cantonali nella loro realizzazione , ma il dibattito politico è tuttora in pieno svolgimento e l’ultima parola non è ancora stata pronunciata.

Iniziativa popolare contro il “boom edilizio” fuori dalle aree destinate alla costruzione

L’agenda politica è caratterizzata da due questioni interconnesse. Da un lato, si trova l’iniziativa popolare Contro la cementificazione del paesaggio” – “Iniziativa paesaggio”, avviata nel settembre del 2020, allo scopo di “fermare il boom edilizio fuori dalle zone edificabili”, come espresso dagli stessi organizzatori. Lo scopo è quello di inserire nella Costituzione federale il principio secondo cui le nuove strutture e quelle in aree non edificabili devono essere destinate all’agricoltura o a  un luogo specifico. Gli edifici agricoli non possono essere convertiti per scopi residenziali o per usi commerciali diversi da quelli agricoli e non possono essere ampliati o sostituiti da nuovi immobili.

Revisione della legge in termini di compromesso

D’altra parte,  la seconda fase della revisione parziale della Legge sulla pianificazione territoriale (RPG 2), nata circa un decennio fa, ai tempi del referendum del 2013 (RPG 1), sta finalmente vedendo la luce alla fine del tunnel, almeno stando a quanto dichiarato da un  partecipante al dibattito al Consiglio degli Stati. Dopo diverse consultazioni e una decisione di non intervento da parte del Consiglio nazionale, la Commissione per l’ambiente ha stilato un compromesso, successivamente approvato dal Consiglio degli Stati durante la sessione estiva, in seguito a piccoli aggiustamenti nella votazione complessiva, in assenza di voti contrari. Denominato”RPG 2 kompakt”, rappresenta un progetto in risposta all’Iniziativa per il paesaggio  ed è stato  ideato allo scopo di indurre il comitato stesso a ritirare la proposta.

Il fulcro della revisione della legge è la stabilizzazione delle aree fuori dalle zone edificabili. La stabilizzazione deve essere raggiunta attraverso un concetto generale parte del piano strutturale cantonale. L’attenzione non è rivolta alle normative, ma agli incentivi affinché gli edifici superflui scompaiano dal paesaggio: a determinate condizioni, i cantoni dovrebbero pagare i premi di demolizione per gli edifici non più in uso. Sono stati presi in considerazione importi da 20.000 a 30.000 Franchi per immobile. Secondo Wüest Partner, tale premio finanzierebbe la demolizione di immobili con circa 100-300  mq di superficie utile, per cui sarebbe opportuno differenziare il premio in base alla tipologia e alle condizioni. Il controprogetto consente una maggiore flessibilità di attuazione rispetto all’iniziativa popolare. In particolare, il progetto si apre ad agricoltura e turismo. Un altro tema in questo contesto è la protezione degli edifici esistenti. La questione si è fatta sempre più impellente da  quando, nell’aprile 2021, il Tribunale Federale ha stabilito che nel caso di edifici illegali al di fuori della zona edificabile dopo 30 anni non decade l’obbligo di ripristinarne lo stato legale. In primavera, il Consiglio nazionale ha adottato una mozione per cambiare questa situazione.

Anfang Juli 2022 hat sich die nationalrätliche Umweltkommission mit dem Raumplanungsgesetz beschäftigt. Sie begrüsst die Vorlage in der Version Ständerats grundsätzlich. Gemäss der Medienmitteilung All’inizio di luglio 2022, la Commissione Ambiente del Consiglio nazionale si è occupata della Legge sulla pianificazione territoriale. Ha accolto in linea di principio il progetto di legge nella versione presentata dal Consiglio degli Stati. Stando al comunicato stampa, tuttavia, è stata criticata anche la necessità di adeguamenti. Le deliberazioni della Commissione proseguiranno non prima della fine di agosto.

Livelli di preoccupazione molto diversi

Attualmente, il 22% degli immobili non si trova in una zona edificabile. Molte costruzioni risalgono a decenni fa, quando questa prassi era ancora legale, e oggi sono tutelate in qualità di edifici esistenti. Sono state inoltre concesse ripetutamente delle eccezioni, ad esempio per l’agricoltura. In tutta la Svizzera, circa il 5% degli abitanti vive fuori da zone edificabili, lo stesso dicasi per circa il 4% dei lavoratori dipendenti. Soprattutto nei cantoni con molti insediamenti sparsi, più del 10% della popolazione vive al di fuori delle zone edificabili.

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Una parte significativa degli edifici al di fuori delle zone edificabili era ed è utilizzata per scopi agricoli. Anche i privati che occupano un edificio nella zona agricola sono pesantemente colpiti. La destinazione d’uso e il valore di questi edifici dipendono in larga misura dalle norme di tutela degli edifici esistenti emanate in futuro. Un altro problema è rappresentato dalle nuove regole per le imprese commerciali e per le altre aziende con sede al di fuori della zona edificabile. A livello statale, l’impatto sulle comunità montane e rurali è sproporzionato.

La maggior parte degli investitori istituzionali non è direttamente interessata: di norma, i loro portafogli sono presenti principalmente nelle zone edificabili delle città e degli agglomerati urbani. Indirettamente, però, la discussione è rilevante anche per loro, infatti, la stabilizzazione dell’attività edilizia al di fuori della zona edificabile rafforza la domanda nei centri e contribuisce all’ulteriore sviluppo degli insediamenti urbani.In seguito alla riduzionedelle zone edificabili, è aumentata la pressione sulle zone non edificabili, ora tutelate da obiettivi e regole.

Ulteriore procedura

Il disegno di legge deve ancora essere approvato dal Consiglio nazionale e dal Consiglio degli Stati. L’iniziativa è già stata raccomandata per essere respinta dal Consiglio degli Stati e si prevede che il Consiglio nazionale faccia altrettanto. Dopo il voto finale del Parlamento, probabile per il prossimo inverno o primavera, la Commissione per l’Iniziativa per il Paesaggio deciderà sul cosiddetto ritiro condizionato della petizione. Se questo accade e se non si riesce a organizzare un referendum per abrogare tale legge, il Consiglio federale potrà renderla effettiva.. Diversamente sarà compito degli abitanti e del singolo cantone decidere che cosa fare dell’’iniziativa. L’esperienza dimostra che la popolazione attribuisce un grande valore alla tutela del paesaggio, mobilitando Verdi e Conservatori: ad esempio, nel 1987,  l’Iniziativa Rothenturm per la protezione delle torbiere e l’Iniziativa sulle seconde case nel 2012, rappresentano due casi rari di iniziative popolari che hanno ricevuto a maggioranza della popolazione e dei Cantoni. Tuttavia, è probabile che questa iniziativa incontri una notevole opposizione. 

Resta quindi da vedere come sarà affrontata la questione su che cosa e come costruire nelle aree non edificabili.

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